(Dedicata all'amica Olivia Richli, Dama
di mente e di cuore, impeccabile, sempre)
La nobile dama dagli occhi cobalto
irride
glaciale scrutando dall'alto
Nascosta
nell'ombra osserva il salone
fra
lei e gli invitati un bianco scalone
E
il marmo l'invita
ad
unirsi alla sala
la
chiama alla vita
parata
di gala
e
la nobile dama che irride glaciale
ora
esce dall'ombra e s'affaccia alle scale
La
gonna di raso è un segreto cartiglio
che
cela scintille d'un fuoco vermiglio
e
ad ogni suo passo che scende la scala
accende
altri fuochi nei cuori giù in sala
E
il manto la stringe
la
cinge l'alloro
ermetica
sfinge
di
porpora ed oro
e
la nobile dama altera e divina
fa
il suo ingresso regale e la sala s'inchina
La
villa sul Bosforo è spenta e riposa
la
luna una falce ottomana sospesa
nell'aria
oleandri ginepri fragranti
su
rasi e broccati due immobili amanti
E
la brezza dell' alba
salmastra
dal mare
scosta
appena le tende
accarezza
il braciere
per
morire un sospiro in grembo
alla dama
e
una voce nel sogno lontano la chiama
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